Ame Agaru - Film




Regista: Takashi Koizumi
Attori: Akira Terao, Yoshiko Miiyazaki, Shiro Mifune


Recensione di Daniele:

Nel 1995 il grande regista giapponese Akira Kurosawa, ormai ottantacinquenne, sta dando gli ultimi ritocchi alla sceneggiatura di un film basato su un racconto di Shugoro Yamamoto. Purtroppo a causa dell’età avanzata, un giorno cade ed è costretto a rimanere prima su una sedia a rotelle, poi a letto, fino alla sua morte nel 1998, senza potere dirigere quest’ultimo film. Sarà il suo direttore della fotografia e aiuto regista, Takashi Koizumi a realizzarlo nel 1999, con il titolo Ame Agaru (“Dopo la pioggia”), seguendo fedelmente la sceneggiatura e lo stile del suo maestro.

 

In breve la trama: Ihei Misawa (Akira Terao) è un ronin, ovvero un samurai non al servizio di un signore, che durante un viaggio resta bloccato in una locanda, insieme alla moglie ed a molti altri umili viandanti, a causa di una pioggia incessante. Per comprare del cibo ai suoi compagni improvvisati, fra i quali una conturbante donna perduta, Ihei accetta una sfida per denaro; la sua straordinaria bravura con il boken (spada di legno) impressiona il Signore Shigeaki (Shiro Mifune, figlio del famoso Toshiro Mifune) che lo vuole come capo delle sue guardie. Gli altri samurai, invidiosi, gli tendono un agguato ma Ihei li sconfigge, questa volta con una vera e taglientissima katana. I samurai superstiti svelano allora al Signore che Ihei aveva accettato una sfida per denaro, infrangendo una regola del bushido; Ihei perde il suo rango di capo delle guardie appena acquistato, ma la dolce moglie Tayo Misawa (Yoshiko Miiyazaki) lo rincuora con il suo semplice e puro ottimismo.

 

Storia semplicissima eppure raffinata e profonda, omaggio postumo al mondo di Kurosawa, Ame Agaru è un film poco conosciuto in Italia benché premiato alla 56° edizione del  Festival di Venezia (non è stato doppiato ma esiste in versione con sottotitoli in italiano e inglese). Memorabili le scene di duello con il boken, lo iaido (estrazione della spada) nel bosco e il duello finale, con Ihei che da personaggio quasi goffo e timido, si trasforma in un’impassibile e impeccabile uccisore, sfoggiando alcune tecniche che non risulteranno del tutto sconosciute ai praticanti di aikido.

 

 

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