Gohatto (Tabù) - Film
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- Categoria: Recensioni
- Pubblicato Martedì, 17 Maggio 2016 15:52
- Scritto da Daniele
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Regista: Nagisa Oshima
Attori: Takeshi Kitano, Tadanobu Asano, Ryuhei Matsuda
Recensione di Daniele:
Nel Giappone isolazionista e conservatore della seconda metà dell’Ottocento, il giovanissimo Kano (Ruyhei Matsuda), figlio di un ricco mercante, si arruola nella milizia Shinsengumi, a Kyoto, insieme a Tashiro (Tadanobu Asano), proveniente da una famiglia di samurai caduta in povertà. I due, abilissimi spadaccini, diventano ben presto amanti, ma la bellezza efebica di Kano mette in subbuglio l’intero clan. Glaciale e misterioso, perennemente vestito di bianco (colore della morte), Kano decapita senza battere ciglio con la sua katana un membro più anziano del clan, condannato a morte per essersi fatto prestare del denaro, dimostrando la sua tempra perfetta da samurai. Eppure le pulsioni erotiche che scatena fra i suoi commilitoni ed i suoi superiori, danno luogo a una serie di misteriosi fatti e delitti che il comandante Hijiata (Takeshi Kitano) osserva con preoccupazione. Dopo un fallito tentativo di porre fine all’omosessualità di Kano, portandolo nel quartiere delle geishe, Hijiata incarica il ragazzo di uccidere il suo amante Tashiro, ritenendolo colpevole dell’assassinio di un altro samurai, suo rivale in amore. Kano accetta anche questo crudele compito senza battere ciglio ma… il finale arriverà inatteso e tragico.
Ultimo film di Nagisa Ohima, fra i più importanti registi giapponesi del Novecento ( L’impero dei sensi, Furyo, Max amore mio), accompagnato dalla colonna sonora di Ryuchi Sakamoto, Gohatto si distingue per l’estetica perfetta e per l’equilibrio, altrettanto sapiente, con il quale si confronta con il tema dell’amore omosessuale fra i samurai e, più in generale, sulla decadenza del bushido. Un film cupo, elegante e per molti versi enigmatico, con numerose scene di combattimenti con il bokken nel dojo e di duelli all’ultimo sangue con le katane ed i wakizashi, rappresentati con realismo filologico, così come i costumi e le scenografie.